venerdì 22 ottobre 2010

Gossip Girl 4x05 – Goodbye, Columbia


Povera Serena, che neanche il tempo di essere iscritta all’università, viene già presa di mira da Gossip Girl, che comunica al mondo intero (tramite una soffiata falsa di Juliet) che ha una malattia sessualmente trasmissibile. Apriti cielo! Vanessa è preoccupata perché Dan aveva indossata la maglia della bionda la sera che hanno dormito assieme (mamma mia!) mentre Juliet chiede a Nate di farsi una visita. Ah perché ovviamente i due credono a quello che ha detto Gossip Girl. E ovviamente Serena vede i due proprio mentre stanno andando a farsi visitare e gli fa una bella ramanzina. Ma questi non sono gli unici problemi per la nostra eroina, già perché non riesce ad arrivare mai in orario a lezione ed ha serio bisogno di parlare con i prof. Ma Juliet è sempre in agguato, visto che ha parlato col fratello e devono abbattere Serena. Intanto anche Blair ha la sua gatta da pelare visto che il tornato cattivo Chuck si è iscritto alla Columbia ed è intenzionato a metterle i bastoni tra le ruote in qualunque modo. Intanto Vanessa non si fida totalmente di Dan, o perlomeno è quello che Juliet le porta a pensare, e così durante la solita serata da Gossip Girl, dove Blair ha organizzato un appuntamento al buio per una sua professoressa (WHAT??), con uno stupido stratagemma Juliet e Vanessa rubano il cellulare di Serena (con la scusa di vedere se la bionda è ancora in contatta con i suoi ex) ma in realtà, eliminata per qualche secondo Vanessa, Juliet manda un sms al prof con cui Serena doveva scusare mandandole delle avance. E non importa quanto Serena si scusi, i prof non le credono (POVERA). Intanto l’appuntamento della prof di Blair, storyline già di suo totalemte ridicola, si rivela essere stato manomesso da Chuck (che cattivone) che al posto dell’uomo sperato fa trovare una lesbica. Figura di merda per Blair, che si sbrana Chuck,  che rivela a Blair che ha intenzione di rivelare al mondo (?) di essere stato a letto con Jenny (e di nuovo, MAMMA MIA!), e a fine episodio le telefona pure. Pronti al ritorno di Little J? Intanto, tornando alla storia sms professore, Vanessa vuole dire a Serene che è stata Juliet a mandare l’sms, ma Juliet nasconde il cellulare nella borsa della piccola gitana che quindi viene accusata da tutti di essere una stronza, e nemmeno Dan, che dovrebbe come minimo essere un po’ innamorato, le crede e alla fine la ragazza fa i bagagli e lascia la casa di Dan (wow, è durata tre episodi!). Alla fine Serena ringrazia Juliet (?) ed è contenta che il loro rapporto iniziato male sia migliorato. Alla fine Serena finisce al bar con un tipo che aveva incontrato ad inizio episodio ma di cui non ci può fregar di meno. Insomma, Gossip Girl continua a peggiorare di episodio in episodio, continuando a regalarci scene totalmente senza senso, trash nel senso negativo del termine, e con storie ripetute all’infinito senza una minima impressione di novità. Il motivo per cui questo film continui ad andare avanti è ancora un mistero, possibile che alle bimbominkie americane piaccia così tanto? E perché non ho ancora abbandonato questo telefilm? Questi è tanti altri i quesiti che continuano a girare intorno a questo telefilm che resta ‘na merda.

mercoledì 20 ottobre 2010

No Ordinary Family 1x03 – No Ordinary Ring


Come notiamo dal titolo, l’argomento in questione nella terza puntata di No Ordinary Family è un anello. E non un anello qualunque, ma l’anello di fidanzamento di Stephanie. Anello che le viene rubato durante un matrimonio da un gruppo di ladri. Jim non sopporta l’idea, e facendo una ricerca con George, scopre che c’è un gruppo di ladri che irrompe durante matrimoni per derubare gli invitati. Steph, invece, ha cose più importanti da pensare invece che al suo anello. Infatti la sua compagnia vuole darle una promozione, ma per fare questo dovranno farle un nuovo controllo medico, con prelievo di sangue annesso. Ma sapendo che il suo sangue è diverso, deve trovare una soluzione. E no, il fatto che Katie sostituisca il suo sangue con quello dell’amica è solo peggio. Intanto il piccolo JJ s’è preso una cotta per una ragazza e chiede aiuto alla sorella per sapere se lei ricambia. Ovviamente no. Daphne, che dal canto suo vorrebbe dire alla sua amica dei suoi poteri ma i suoi non vogliono e anzi le dicono di parlare con George, chiede consiglio all’amico del padre su come dire la cosa al fratello. Quale soluzione migliore se non dirgli una cazzata. Così Daphne dice al fratello che alla ragazza piacciono gli ebrei. JJ, che un ragazzo stupido, allora finge di essere ebreo, ma ovviamente tutto va a rotoli e si arrabbia con la sorella. Jim mente alla figlia e non le dice che sta andando a lottare contro i ladri, ma lei sa che mente e lo segue. Jim non ha la meglio contro i ladri, ma recupera l’anello, si scusa con la figlia che è decisa a dire tutto all’amica. Non lo fa. Steph con un piano diabolico e “veloce” riesce a sostituire la provetta con del sangue precedente all’incidente. Ma la cosa da nell’occhio e il nostro Big Bad, il Dr. King, nota qualcosa di strano nelle telecamere di sicurezza. Che dire, la puntata è un po’ sottotono rispetto alle precedenti, soprattutto per tutta la storia dell’anello, e nemmeno la storia di JJ era molto originale, anzi cade nel trash più triste. Insomma, puntata filler che né toglie né aggiunge nulla alla trama. Ciononostante è una puntata leggere che scorre tranquillamente, non quanto le altre, ma non si può avere tutto dalla vita. Aspettiamo di vedere i prossimi episodi di questa serie, che sicuramente ha in serbo qualche sorpresa per noi. Intanto è ottima per passare 40 minuti.

How I Met Your Mother 6x05 - Architect of Destruction

Ok, ammetto di iniziare ad essere curioso di scoprire l’identità della madre, ormai sono sei anni che attendiamo questo momento, anni passati a osservare piccoli, ma soprattutto inutili, indizi lasciati qua e là. Abbiamo avuto due anni di relazione con Robin, storia che dall’inizio sapevamo sarebbe fallita, poi abbiamo avuto Stella, che ha caratterizzato forse il periodo peggiore della serie. Già, perché quando la storia punta i riflettori su Ted il livello qualitativo crolla, forse perché il protagonista è ODIOSO. Aspettavamo tutti questa puntata, per un semplice motivo, l’arrivo tanto pubblicizzato di Jennifer Morrison. Ma andiamo con ordine. Barney e Ted stanno lavorando assieme al nuovo edificio della GNB, che ovviamente vede l’architetto scontrarsi con le assurde idee dell’amico. Finalmente la sede di costruzione dell’edificio viene scelta e pare che andrà a rimpiazzare un vecchio edificio newyorkese, l’Arcadian. Luogo che oggi è praticamente un covo di drag queen su cui Ted sembra avere anche un certo effetto. Se all’inizio il protagonista sembrava abbastanza contento dello sviluppo del suo progetto, improvvisamente vuole bloccarlo per rispetto dell’architettura del quartiere. Peccato che in nemmeno mezzo minuto l’intera gang capisce il motivo di tale riluttanza: c’entra una ragazza. Infatti Ted, durante un sopralluogo sulla scena ha incontrato Zoey e tra i due è subito scattato qualcosa: infatti li vediamo chiacchiera per una notte di tutti quegli argomenti noiosi che Ted adora, definendola quasi una “nerd dell’architettura”, praticamente la ragazza dei sogni. Ma quando la ragazza chiede a Ted di supportarla nella campagna di protesta contro la GNB lui ovviamente accetta, mentendo anche sulla sua professione, inventando di essere un veterinario. E a questo punto viene mostrato come anche in passato Ted si è praticamente adattato alle ragazze con cui usciva, cambiando la sua personalità per far piacere a queste ragazze. Segue infatti una carrellata piuttosto divertente delle bugie che ha inventato negli anni. E notiamo quindi come lui tenda quasi ad annullarsi per stare vicino a qualcuno, assorbendone interessi e passioni. Peccato che non riesca nemmeno ad accorgersene, essendo davvero convinto che in realtà fossero tutte cose che, una volta scoperte, lo avevano interessato davvero, come l’Arcadian in questo caso. E’ davvero convinto che si tratti di un palazzo da salvare, e ci prova con tutte le sue forze, anche quando viene smascherato da Barney, portando a Zoey un piano per salvarlo e allo stesso tempo realizzare il palazzo per la GNB. Quando però vede un anello nuziale al dito della ragazza, comprende che si, lo stava facendo per lei. E capisce come avesse sbagliato anche tutte le precedenti volte. E per una volta ho apprezzato il suo prendere coscienza di un problema, capendo quindi di avere sbagliato. In fin dei conti tutto questo è perfettamente in linea con il suo personaggio, sempre alla ricerca del grande amore della sua vita, così ingenuo, a volte anche in maniera positiva. E vederlo alla fine deluso dalla situazione, mi ha anche fatto un po’ tenerezza. Ovviamente Zoey non sparirà, come ci dice anche il voiceover. E il rapporto di odio che si è creato verso la fine, quando lei organizza un lancio di uova sotto la finestra di Ted sembra promettere una relazione non così banale, ma piuttosto fuori dai normali schemi del telefilm. In secondo piano abbiamo la storia che vede protagonisti Marshall e Lily: infatti lei rivela che Max, il ragazzo dello scorso episodio, sta uscendo con Robin e i due si trovano bene assieme, nonostante lui abbia un piccolo pene. A quanto pare però Mashall non vuole sentire certi cose, e inizia a sentirsi in imbarazzo ogni volta che è in compagnia dell’amico, dando origine a battute un po’ scontate in scene che risultano comunque esilaranti. Ma non finisce qui, perché si rende anche conto che la moglie parla della loro vita sessuale con Robin, mettendolo quindi in serio imbarazzo. Esilarante la scena in cui, mentre è a letto con Lily, immagine lei e Robin che sparlano delle sue prodezze. Marshall quindi risulta ancora il solito tontolone di sempre, che si scandalizza per nulla e reagisce sempre in maniera un po’ buffa. Unica nota dolente dell’episodio è la quasi mancanza di Barney, che a parte un piccolo sketch in cui afferma che il nuovo è sempre meglio, non partecipa molto alle dinamiche dell’episodio. Dopo la puntata scorsa era impossibile avere un altro episodio dello stesso livello, ma posso tranquillamente dire che continua a valerne la pena.

The Event 1x05 - Casualties of War

Chi segue questa serie può tirare un sospiro di sollievo: nonostante gli ascolti non siano quelli sperati la NBC ha ordinato altri nove episodi, portando quindi la stagione alle consuete ventidue puntate. Ma ne vale davvero la pena? La scena si apre subito sui passeggeri del volo Avias 514 che sono stati infettati da qualche agente patogeno che nemmeno le tecnologie più avanzate riescono a trovare mentre le loro condizioni peggiorano visibilmente. Il presidente Martinez in riunione, riceve una telefonata da Thomas, il capo dei dormienti che vuole scambiare l’antidoto per la malattia con i detenuti in Alaska permettendone quindi la liberazione. Vediamo inoltre dei flashback del 1944, nel momento in cui lui si è separato da Sophia e gli altri, guidando il gruppo in grado di muoversi verso un posto sicuro. Viene quindi mostrato come una sorta di vice-comandante, che deve salvare la sua gente e riportarla verso la loro casa. Veniamo inoltre a conoscenza del fatto che loro provengono da una civiltà, anche se non sappiamo bene ancora di cosa stiamo parlando qui, con una tecnologia molto più avanzata della nostra, che pone dei seri limiti ai loro piani. Così, un anno dopo, vediamo Simon Lee che riesce a rintracciare Thomas e scopriamo che lui stia partecipando al “progetto Manhattan”, aiutando quindi il governo nello sviluppo di nuove tecnologie. Ho trovato questa svolta davvero interessante perché ci mostra come ci sia in realtà molto più dietro rispetto a quello che abbiamo visto fino ad ora. Queste persone, qualunque cosa siano, hanno modificato il corso degli eventi, hanno influenzato l’intera storia moderna dando quel qualcosa in più a una trama che inizia ad interessare. Questo voler sfruttare eccessivamente i flashback inizia ad aver un suo senso, mostrandoci quindi una storia che trascende il tempo stesso e si sviluppa quindi su più livelli temporali. E non è una cosa da poco. Thomas inoltre sembra con il tempo aver acquisito una sorta di egocentrismo che lo portano a sopravvalutare se stesso e i suoi metodi, essendo convinto che Elias cederà al suo ricatto. Peccato che messo alle strette, il Presidente non solo non acconsentirà all’accordo, anzi, minaccia anche di uccidere tutti i novanta e più detenuti se non arriverà presto l’antidoto. E anche questo svolta, inaspettata forse, è stata interessante perché rende il personaggio molto più complesso e non così semplice e puro come era parso fino ad ora. Questa determinazione e l’assumersi una grande responsabilità sicuramente giova ad un personaggio che fino ad ora non aveva convinto appieno. E sinceramente non ci ho visto chissà quale cambiamento brusco, come gli fa notare la moglie, ma solo una presa di decisione netta, che per quanto forse crudele era l’unica soluzione. Infatti sarà proprio Thomas a cedere in cambio però della liberazione della sola Sophia. Quest’ultima inoltre assume ancora il ruolo del comandante con sani principi e una forte morale quando dice a Simon di impedire il massacro dei passeggeri a costo di altri 66 anni di prigionia. Alla fine lei viene rilasciata, con la speranza anche che possa essere un freno su Thomas. Per quanto riguarda Sean invece, vediamo come sia ancora assieme all’agente Collier sulle tracce di Leila. Dopo aver chiamato un suo amico per farsi aiutare a tracciare il cellulare di Vicky, riceve la chiamata della fidanzata che gli rivela la sua posizione. Leila però capisce guardando uno screensaver che in realtà è tutta una messa in scena e si tratta solo di una trappola per Sean. Quest’ultimo però scopre la situazione appena in tempo, essendo stato avvisato dall’amico che Vicky è nello stesso palazzo della ragazza. Così decide di ricattare Vicky con la foto del figlio, che durante l’episodio scopriamo anche non essere realmente suo, ma si trattava di un neonato che lei ha salvato non essendo stata in grado di ucciderlo cinque anni prima, che quindi ha preso con se. In cambio del silenzio del protagonista, la donna uccide tutti i suoi complici e permette a Leila e Sean di fuggire, inscenando una sparatoria. Peccato che il suo compagno non sia morto a quanto pare, dato che il suo corpo non è più presente sulla scena. Ho trovato forse questa trama più debole dell’altra, ma almeno i due piccioncini si sono ritrovati quindi non dovremo più sopportare i loro odiosissimi pianti. E il voler quasi umanizzare Vicky, a mio parere, non era necessario perché un cattivo con le palle e senza umanità è anche piuttosto bello da guardare. Abbiamo ancora molti interrogativi da risolvere, e sinceramente siamo piuttosto curioso di vedere i piani di questo gruppo di persone non ancora ben definito. C’è ancora molta carne al fuoco che deve essere sviluppata e sviscerata. Nella speranza che gli autori sappiano quello che stanno facendo, ammetto che la risposta alla domanda iniziale è si, perché lo show incomincia davvero a valere la pena di essere guardato.

The Inbetweeners – Stagioni 1-2-3


Leggendo il titolo, molti di voi si chiederanno “E cos’è?” beh in effetti fino a poco più di un mese fa nemmeno io avevo mai sentito questo nome. Poi un pomeriggio noioso d’autunno, in cerca di qualcosa di leggero e divertente, mi sono imbattuto (leggendo critiche positive) in questo telefilm inglese. Ho visto in pochissimo le prime due stagioni ed ho seguito la terza fino a questa settimana. Innanzitutto dico che ogni stagione è composta da 6 episodi da 20-22 minuti l’uno, quindi capite cosa intendo per “leggero”. Di cosa parla questa serie? La serie segue quattro ragazzi, Will, Simon, Neil e Jay, che sono i classici sfigati della scuola. Il primo si è appena trasferito nel nuovo liceo e subito viene deriso da tutti finchè non si imbatte nei tre soprannominati. Il telefilm in realtà non ha una vera è propria storyline, ma gli episodi si susseguono con battute e gag divertenti e non. Ma parliamo un attimo dei personaggi:
-          Will, il classico secchione che non sa divertirsi, pignolo, rompiballe che tutti tendono a prendere in giro, anche quello della sua gang;
-          Simon, il ragazzo innamorato da sempre della sua amica d’infanzia, Carli, ma che non riesce a dichiararsi (e che vomita sul fratellino di lei);
-          Neil, il buffone di corte, quello che non capisce nulla, per lui tutto e nuovo e fa le cose senza fregarsene di niente e nessuno;
-          Jay, il ragazzo con la bugia sempre pronta, che non fa altro che vantarsi delle sue esperienza sessuali mai avute e di inventarsi storie surreali a cui solo Neil crede.
Come ogni show inglese, ogni episodio e ricco di battute e riferimenti a sfondo sessuale che, diciamolo, alla lunga stancano, e i protagonisti sono tra i più stupidi e illogici che abbia mai visto in un telefilm. Fanno sempre la scelta sbagliata, sono inopportuni, e chiedono alle ragazze di fa sesso con loro senza troppo pudore. Anche le battute verso la mamma di Will (una bella donna) vengono riproposte per tutta la serie, così come quelle verso il padre di Neil, presunto gay. Ogni episodio è narrato da Will, e si conclude sempre con un recap delle cose più stupide della puntata. Come dice, in 18 episodi vediamo un po’ di tutto, ubriacate, feste, sfilate di moda, volontariato, cani, ma tutto e fine a sé stesso e le poche che durano più di un episodio (come la storia di Tara, la ragazza di Simon) finiscono quando nemmeno sono iniziate. La serie, nonostante tutte queste critiche, è piacevole da guardare e non stanca, nonostante l’umorismo inglese devo dire che mi ha strappato qualche risata. Quello che mi ha fatto pensare è l’episodio finale che poi non conclude molto, ma totalmente in linea con una serie non sense come questa. Sicuramente superiore alle sit-com per ragazzi che ci propinano gli USA (Hannah Montana e simili) però questa serie ci prova ma non ci riesce, nel senso che resta qualcosa di “infantile”, che non va mai oltre un certo livello, ma resta su un trash leggero tipico degli show made in UK (vedesi Trinity, nonostante non ci sia paragone).
Insomma se cercate un passatempo, The Inbetweeners è consigliato, basta solo che non cerchiate nulla di troppo impegnativo o di eccessivamente divertente, ma comunque lascia il suo segno. Nonostante la serie sia terminata (pare) un film è già in fase di riprese, pronto per uscire nei cinema (?) inglesi nel 2011. E anche un remake americano è in produzione, da parte di MTV, ma non sarà di sicuro ai livelli dell’originale. Il mio consiglio è di dargli un’occhiatina, poi sta a voi andare a vanti o no, anche se resta una serie per passare 20 (o più) minuti.

Supernatural 6x04 – Weekend at Bobby’s


Allora, iniziamo da una cosa: il personaggio di Bobby mi piace, mi sta simpatico, non ho nulla contro di lui, anzi, e un episodio su di lui non mi sarebbe dispiaciuto. Detto questo dico un’altra cosa: questo episodio era noiosissimo. Si tratta di 40 minuti in cui scopriamo che Crowley non ha restituito l’anima a Bobby, anzi gli ha dato 10 anni di vita. La cosa a Bobby non sta bene, allora decide di scoprire il più possibile sul demone per poterlo incastrare. Torna quindi una vecchia conoscenza, Rufus, che dopo averlo aiutato ad uccidere un okami (e mettere fine al flirt che la vicina aveva verso Bobby) gli da informazioni su Crowley, cioè che il vero nome è Fergus Macleod, scozzese e con un figlio ed è ora nientedimeno che il Re dell’Inferno. Intanto Dean chiama Bobby per esprimere le sue preoccupazioni nei riguardi di Sam, ma ciò che ottiene dall’uomo è uno sclero perché i ragazzi non aiutano mai lui. Poco dopo Bobby evoca il fantasma del figlio di Crowley e, scoprendo che i due si odiano, il ragazzo è disposto a raccontargli qualsiasi cosa voglia. Così Bobby chiama Crowley e, dopo una rimpatriata padre-figlio, comunica al demone che il ragazzo gli ha rivelato dov’è la sua tomba con i suoi resti, in Irlanda. Ci sarebbe da dire “Ebbè?” se non fosse che i fratelli Winchester son volati fino in Scozia (?) e son lì pronti a bruciare i resti del demone (si perche Bobby tramite un altro demone aveva scoperto che funziona così). Alla fine quindi Crowley restituisce l’anima a Bobby, svolazza in Scozia, si riprende i suoi resti e va via.
Ora la puntata sarebbe pure stata carina se tutta la storia fosse stata raccontata in alternanza a qualcos’altro, ma vedere tutto l’episodio in questo modo ad una certa stufa. Si, abbiamo capito che Bobby si annoia, che deve rispondere al telefono, e non ha una vita, ma allora perché quest’uomo non fa qualcosa per movimentarsi? E c’è davvero bisogno di mostrarci questi passaggi così tante volte? Magari questo episodio avrebbe riscontrato un parere più positivo se si fosse trovato in mezzo ad una stagione più interessante o fatta meglio, invece che in mezzo a questa robaccia che spacciano per Supernatural (e dico tutto questo con dispiacere).
Una nota particolare di questo episodio è che è stato diretto da Jensen Ackles, il nostro Dean. Ed è dunque per questo (credo) che i due fratelli compaiono si e no per 10 minuti on-screen. Ok, capisco che devi dirigere, ma mi ricordo di tanti casi di regia in cui l’attore compariva sullo schermo (sia di film che telefilm), allora perché eliminarsi dall’episodio? Scelta stilistica? Pessima scelta, oserei dire. Insomma, questa stagione continua ad andare avanti tra alti e bassi…che dico, solo bassi, e la nostra remota speranza è che si riprenda per poter dimenticare questi 4 episodi. Insomma, l’avete capito, si poteva fare di meglio.

Brothers and Sisters 5x04 - A Righteous Kiss

Iniziamo a tirare un sospiro di sollievo: la ABC ha ordinato altri 4 episodi pare, portando quindi la stagione a 22 puntate, lanciando un segnale positivo quindi anche per un eventuale rinnovo, che all’inizio dell’anno con l’ordine dei 18 episodi e i problemi di contratto non sembrava così scontato. Eppure quest’anno lo show, nonostante allontanamenti da parte del cast, si sta mantenendo su un livello più che accettabile e sta ottenendo ascolti superiori alla gran parte della programmazione del canale Disney e quindi possiamo anche essere più che ottimisti. Ora, veniamo subito alla parte interessante: il reverendo Camden è gay! Ebbene si, dopo anni di appartenenza ad uno dei telefilm più moralisti, bigotti, finti, smielati, osceni, orripilanti e religiosi di sempre eccolo ricoprire il ruolo di Charlie, l’interesse amoroso GAY di Saul! Non bastava farlo diventare il cattivo di No Ordinary Family, Stephen Collins voleva di più, e a quanto pare è stato accontentato. Quanto erano teneri poi lui e Saul con i loro calzini colorati tutti presi ad aiutare Sarah a cucire costumi? E ho trovato molto ben fatta la loro rottura, quando Saul rivela la sua sieropositività, spaventando Charlie non tanto per la malattia in se, ma perché aveva già avuto un compagno con aids e lo aveva visto morire, giorno per giorno, standogli comunque sempre vicino. E ovviamente non può permettersi di rivivere ancora una volta quell’esperienza. Nonostante tutto però, a me sono piaciuti parecchio e comunque Saul finalmente ha capito che merita anche lui di cogliere qualche occasione e chissà, anche trovare qualcuno per raggiungere quella felicità che forse non ha mai avuto. In fin dei conti alla sua età morire di aids è praticamente molto meno probabile che un infarto o qualsiasi altra patologia. Per quanto riguarda Justin e Rebecca ho trovato anche la conclusione della loro storia molto ben congeniata: dopo essersi svegliati assieme dopo la notte trascorsa insieme, i due si mettono alla ricerca di Holly, che è andata da Nora in cerca di aiuto. Rebecca confida alla suocera di aver ricevuto una importante proposta di lavoro da una nota rivista di New York e ha già deciso di partire, nonostante sia ancora innamorata di Justin. Il confronto finale tra i due è davvero toccante e fa capire come a volte l’amore da solo non sia sufficiente, o meglio, loro erano destinati a incontrarsi, stare assieme e aiutarsi a vicenda in momenti piuttosto complicati delle loro vita. E probabilmente saranno sempre innamorati, ma le loro strade e i loro ideali o aspirazioni li hanno messi su binari differenti, provocando una rottura nel loro rapporto, anche se i sentimenti sono rimasti gli stessi. Ho davvero apprezzato l’evolversi di questa particolare storia d’amore, nata sotto una certa ottica e conclusasi forse anche in maniera perfetta sotto un certo punto di vista. Siamo sempre abituati al lieto fine, a volte ci vuole anche qualcosa di diverso che comunque in questo caso, per merito degli autori, non snatura l’essenza del loro rapporto. La fotografia che lei lascia all’ormai ex-marito poi, è stata un colpo al cuore. (E tu, Emily Vancamp, spero non troverai altri lavori nella tua vita, nonostante l’uscita di scena di Rebecca non sia stata male). Anche la story line di Holly non è affatto male, anzi, il suo voler ritrovare se stessa e i suoi ricordi, sapendo comunque di aver perso molto offre qualcosa in più al personaggio che forse è sempre stato sfruttato non al massimo. Il confronto con la figlia, quando le due parlano a cuore aperto poi è stato davvero ben realizzato. E la realtà è che Holly comprende l’amore che provava per la figlia, ma capisce di non provarlo ora a causa dell’incidente. Quanto può essere devastante per una persona perdere tutto ciò a cui teneva, esserne consapevole, ma non poter fare nulla al riguardo? Come sfondo poi abbiamo una Kitty persa tra le montagne che inizia una relazione con il fusto della porta accanto, con tanto di bacio che ovviamente le fa venire i sensi di colpa dato che ha perso Robert poco tempo prima. Ma in fin dei conti anche lei ha tutto il diritto di andare avanti, cosa che a quanto pare ha deciso proprio di fare. Sarah invece è alle prese con la recita scolastica del piccolo Cooper e con la voglia di farlo ammettere in una prestigiosa scuola, facendosi così quasi umiliare dal solito stereotipo di madri odiose, ricche e viziate. Quando però la recita finisce male, anche sotto consiglio di Luc, torna in se stessa e mette in riga le due madri vipere in perfetto stile Walker. Come dice anche il titolo, l'episodio è costellato di baci tutti differenti tra loro: abbiamo il bacio di addio tra Justin e Rebecca, quello non dato tra Charlie e Saul, quello che apre un nuovo capitolo nella vita di Kitty e quello dato da Cooper alla compagna di recita. In fondo, come spiega Luc quello che rende vero un bacio è il cuore e il sentimento che ci metti e in questo episodio c'è stata una grande varietà di sentimenti. La puntata quindi è stata davvero godibile, piena di spunti interessanti e con relazioni ottimante trattate. Le varie dinamiche stanno cambiando, forse più di quello che potevo aspettarmi . Nonostante siamo al quinto anno, ci troviamo ancora di fronte ad un prodotto che è in grado di evolversi e ripartire da zero con situazioni però si nuove, ma coerenti con l’evoluzione dei personaggi. Continua a valerne la pena!